PADERNO, QUI MONTEVECCHIA: SQUADRE EUROATLETICA ARRIVATE TUTTE. PASSO E CHIUDO ...by Michele

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PADERNO, QUI MONTEVECCHIA: SQUADRE EUROATLETICA ARRIVATE TUTTE. PASSO E CHIUDO ...by Michele

PADERNO, QUI MONTEVECCHIA: SQUADRE EUROATLETICA ARRIVATE TUTTE. PASSO E CHIUDO ...by Michele

Per chi conosce la gara “Monza Montevecchia Eco Trail” sa che la gara inizia in salita fin dall’iscrizione.

PADERNO, QUI MONTEVECCHIA: SQUADRE EUROATLETICA ARRIVATE TUTTE. PASSO E CHIUDO

Per chi conosce la gara “Monza Montevecchia Eco Trail” sa che la gara inizia in salita fin dall’iscrizione.

Si perché dovete sapere che le iscrizioni aprono il lunedì mattina alle ore 3,00 e se non si fa in fretta si rischia di rimanere senza pettorale.

E quindi anche quest’anno alle ore 3,05 sono collegato al sito per scoprire quasi subito che il numero di pettorali disponibili era già diminuito di circa 20 numeri; ma come cazz…..; d’altronde lo sappiamo, noi atleti amatori o x dirla come un autista della Frigerio viaggio (leggi più avanti) noi “maratonisti” siamo sempre un po’ malati e rinunciamo anche ad ore di sonno x rincorrere un pettorale che sarà carico di fatica, salita, sudore, acqua e fango.

Sta di fatto che alle ore 4’00 non sono ancora riuscito a completare la mia iscrizione: sito impiantato; mi consolo – si fa per dire – messangiandomi con Stefano anche lui bloccato come me da circa un ora. Per farla breve solo alle ore 9 riesco ad avere conferma della mia iscrizione: sono passate solo 6 ore, nello stesso tempo – penso fra me – concludevo quasi 2 maratone….

Beh dopo la fatica nervosa e mentale pensiamo alla fatica fisica; scopro con piacere che saremo diverse squadre di Euroatleti e soprattutto ci sarà la banda dei chiantiatleti al gran completo: Io, Stefano, Silvio, Roberto V. e Roberto M., Marco insomma lo spirito aggregante nelle nostre scampagnate si farà sentire anche sui sentieri del Lambro e della Brianza con il motto: non parliamo della gara ma della salamella e della birra all’arrivo….; veri atleti noi siam.

Quest’anno il mio socio è Antonio Palmieri; non abbiamo mai fatto gare insieme ma ci conosciamo per aver corso tanti cross e gare veloci vicini anche se lui è senza dubbio più forte sulle gare brevi.

Inoltre insieme deteniamo il record delle parole scambiate in gara; infatti sul sito della MO.MO.T. nella sezione numeri della corsa dopo il numero di guadi, il numero dei volontari, il numero dei partecipanti da quest’anno ci sarà anche il numero delle parole scambiate dal duo De Donato-Palmieri: 15.

Poco male, ci siamo parlati poco ma il giusto e l’utile ai fini della gara e sentire come stavamo, dove rallentare, dove aumentare ecc.

E veniamo al giorno della gara:

Le peripezie delle iscrizioni, l’attesa per sapere se Roberto Villa – in forse fino a due giorni prima della gara - , la quasi certezza di trovare più acqua e fango dell’anno scorso, sono presto dimenticate. Nella splendida cornice della Villa Reale si respira un’aria di festa e di voglia di partire. Noi Chiantiatleti ci troviamo subito tutti insieme per ridere e scherzare mentre attendiamo l’inno nazionale e quindi le partenze dilazionate.

I primi a partire sono Marisa e Andrea – faranno proprio una bella gara e poi via via tutti gli altri. Io e Antonio partiamo per ultimi del gruppo.

In partenza avevamo deciso – avendo il passo simile – di fare una buona gara ma senza ammazzarci; il primo tratto, nel parco di Monza, piatto e lineare, serve proprio a riscaldarsi, corriamo a circa 4’15/4’20; poco prima di uscire dal Parco troviamo il duo Silvio/Roberto “tutto bene Roby” la sua faccia mi ha un po’ spaventato ma confidavo nei tratti boschivi dove sapevo si sarebbe trovato più a suo agio.

Io e Antonio da subito ci siamo suddivisi i compiti. Antonio più a suo agio nei sentieri faceva il ritmo, io lo facevo nei tratti fuori dal bosco. Poco prima della fine dei guadi (c’erano proprio tutti e forse anche di più) superiamo il duo Minini/Vivaldini e poco dopo i Ferrari Brothers.

Continuamo con un ritmo regolare, rallentiamo un poco nei tratti lineari ed all’aperto dove Antonio deve recuperare un poco ma ci riprendiamo quasi subito. Intorno al 24° km incrociamo anche il duo Stefano/Marco; Stefano è in un momento di crisi ma so che ha esperienza per rifiatare e riprendersi. Iniziano le dure salite che ci porteranno al Santuario di Montevecchia; siamo un po’ stanchi ed Antonio preferisce farli al passo senza correre ma credo che in pochi li abbiano fatti correndo.

Arriviamo in cima. Da qui iniziano gli ultimi km in discesa – si fa per dire visto che sono per gran parte nel bosco – Antonio ha problemi con crampi ma non molla anzi continua a correre cercando di non strafare per gestire proprio i crampi. Oramai ci siamo quasi, siamo al campo sportivo. Siamo arrivati, bravo Antonio e bravi tutti. 50° assoluti con un tempo intorno alle 3’11. Se non c’erano i crampi chiudevamo sotto le 3h sicuramente ma va bene così.

Mi fiondo in doccia in attesa di veder arrivare gli altri.

Sto abbastanza bene, gambe tutto sommato a posto. Incrocio Gerardo, un po’ deluso anche lui con problemi di crampi nel tratto finale ( per la cronaca è arrivato 11°….. con crampi).

Incrocio Stefano, arrivati anche loro, bene.

Mentre aspetto arrivano anche Roberto Minini ed il suo socio, grandi abbracci mischiati a facce sofferenti e sorrisi macchiati da fango. Ma poco dopo, quasi un miraggio, sono loro o non sono loro, certo che sono loro Roberto e Silvio, appena sotto le 4 ore arrivano. Grande impresa viste le premesse. Gli applausi sono tutti per loro. Presto ci ritroviamo docciati e sorridenti a raccontarci della nostra gara. In questi momenti ridiventiamo dei bambinoni e come dei bambinoni saliamo sul pullman che ci riporterà a Monza. Qui conosciamo l’autista, un tipo veramente “pittoresco” anche più di noi. Ci racconta nell’attesa di partire quasi tutta la sua vita, del divorzio, del come trattare una donna ma soprattutto che noi in quanto “Maratonisti” non dobbiamo fumare. Ora la gioia dell’essere arrivati tutti è un po’ offuscata dall’ansia di arrivare vivi a Monza sotto la guida di questo autista/poeta. Ma bene o male arriviamo.

La Mo.mo.t. è una gara molto bella, impegnativa ma affissante. Si passa dal piano alla salita, dal morbido al fango, dall’acqua all’erba. Non c’è tregua ma ti fa vivere un'esperienza ricca di emozioni, emozioni che dividi con un’altra anima, quella del tuo socio con il quale devi dividere sofferenze ed emozioni.

Grandi Chiantiatleti, eravamo partiti con 2 grandi obiettivi:

1° arrivare tutti al traguardo: obiettivo raggiunto.

2° berci 1 birra insieme all’arrivo: obiettivo non raggiunto…. Di birre ne abbiamo bevute 2…..

Buone corse a tutti

Michele De Donato

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