Gran Trail Orobie
Finalmente, dopo circa otto mesi di attesa sabato 1°agosto ho partecipato alla 1°edizione del Gran Trail Orobie organizzato dalla Reda Rewoolution Bergamasca. Naturalmente speravo in questa occasione,di alta montagna, di trovare un po’ di refrigerio dopo tante giornate di calura insopportabile, certo, non troppo e tantomeno tanta acqua.
In questo fine settimana le manifestazioni in programma sono due: la 1°Orobie Ultra Trail (OUT) di 140km con 9500m +D e la 2° Gran Trail Orobie (GTO) di 70km con 5200m +D entrambe le gare hanno un tracciato in linea con partenza per la OUT da Clusone e la GTO da Carona con l’arrivo comune in piazza Vecchia di Bergamo Alta.
Gli atleti iscritti al GTO di 70km, a cui ho partecipato, sono 720, la partenza è per le ore 8:00 di sabato 1°agosto, il tempo massimo a disposizione per raggiungere la meta di Bergamo è di 26 ore. Per la “lunga” di 140km gli atleti sono 251 partiti venerdì 31 luglio alle ore 14:00 con un tempo massimo di 46 ore.
Arrivo a Bergamo ( zona Palanorda) prima delle ore 5:00, il tempo di parcheggiare la vettura che subito inizia il trasferimento degli atleti con bus navetta per Carona. Il viaggio per Carona dura quasi un’oretta quindi la si utilizza: per alcuni, recuperare un po’ di sonno, per altri, memorizzare bene l’altimetria e per altri ancora, aggiornare il contenuto dello stomaco introducendo altro cibo. Si arriva a Carona (q.1100m ) il paese si presenta dormiente e in mezzo alle nuvole, la visibilità è scarsa, i nuvoloni gonfi sono minacciosi, ci rifugiamo nell’unico bar aperto vicino al piccolo lago. Pigiati come sardine si tenta di prendere un caffè mentre fuori inizia a diluviare. Altri bus arrivano e scaricano atleti irriconoscibili ,imbacuccati e grondanti d’acqua. Poco dopo le 7:00 un addetto all’organizzazione comunica che la partenza verrà posticipata per motivi meteo fino a nuovo avviso, la perturbazione prevista nel pomeriggio è in forte anticipo e molto più intensa. Avevano già sospeso da qualche ora anche la gara “lunga”,in quota sopra i 2000m grandinava. Poco prima delle 8:00 nuovo avviso, s’inizia l’operazione di punzonatura e man mano si entra nell’unico recinto predisposto ben pigiati. A guardar bene quello che succede un pensiero fa subito strada “Ma dove sono? Sono alla partenza di un Trail o alla Stramilano dei 50000?” Siamo davvero in troppi per una 70km e alla 1°edizione.
Alle 8:25 viene dato il via, per evitare la ressa sul sentiero che inizia vicino al bar, ci fanno correre attorno al lago per sgranare il gruppo. Il gruppo comunque arriva compatto al sentiero e per incanalarsi si rischia le gomitate. “Cose mai viste!” Mentre si sale in fila indiana verso i Laghi Gemelli (q. 2000m) non si tenta neppure un sorpasso perché si rischia di essere scaraventati a valle. Alcuni colossi che ho davanti, con stazza più da rugbysti che da endurance, viaggiano armati di bastoncini e a braccia larghe, impossibile da superare, l’unico modo passarli tra le gambe o superarli al primo pi-stop del ristoro. Al rifugio Gemelli, ai laghi e verso il passo omonimo molti sono gli escursionisti e volontari ad aspettarci ,il loro tifo è intenso, rumoroso, da stadio. Il gruppo dopo i primi 15km, finalmente, si sgrana, diventa più semplice procedere con il proprio passo. Il meteo ci tormenta, alterna scrosci di pioggia a schiarite costringendoci a cambi di abbigliamento continui. Nei primi trenta km si corre quasi sempre sopra i 2000m di quota, la zona è ricca di tanti minuscoli laghi alpini, è selvaggia e severa, le salite per le vette ripide e infinite. Al ristoro del 30° km a Zambla, sotto un tendone, ad ogni atleta viene controllato il materiale obbligatorio, purtroppo da questo rifugio in poi la tregua con il meteo è finita,siamo avvolti nelle nuvole, visibilità scarsissima, pioggia battente. La preoccupazione che assilla di più è quella di non perdermi quindi istintivamente accelero il passo tenendo d’occhio continuamente le balise direzionali, sperando sempre che le mucche non pappino anche queste. I chilometri si susseguono con saliscendi continui, i sentieri prima corribili sempre di più sono trappole di fango, la visibilità e ridottissima a qualche decina di metri. Negli ultimi 15km metto in funzione la frontale,il buio avvolge velocemente tutto e il silenzio segnato solamente dalla pioggia è immenso, dietro di me non vedo nessuna luce e davanti ,verso valle, alcuni lumicini non lontani. Sfidando il sentiero, sempre più scivoloso,raggiungo il gruppetto che ho davanti di sette atleti, tra cui tre ragazze, sporchissimi di fango molto allegri, mi accolgono tra loro con uno scambio di battute “Anche tu oggi per la cura dei fanghi?” “Certo! La gara l’ho pagata non potevo dire di no alla possibilità di avere fanghi gratis”. Il buonumore ,dopo ore di tensione, era tornato, Bergamo con le sue luci è ai nostri piedi, la visibilità è decisamente migliorata. Dopo il ristoro di Ramera si sale gli ultimi 200m verso San Vigilio alle porte di Bergamo Alta, per incanto la pioggia cessa e le nuvole lasciano posto ad una timida luna, da lì inizia l’asfalto che ci porta in Piazza Vecchia, è finita. Io col gruppetto saliamo direttamente sul palco tappezzato di rosso con le nostre belle scarpe con 10kg di fango, ci scambiamo un abbraccio immortalato dal fotografo lì ad aspettarci. Tempo impiegato 16h48’ – 399 assoluto – 195 i ritirati – 120 i fermati a Selvino 50°km per lo stop della gara.
Gara estremamente dura per l’altimetria per i sentieri difficili e soprattutto per le pessime condizioni meteo.
L’organizzazione ha avuto qualche pecca, alla 1°edizione è possibile, ai tanti volontari va un grande plauso, ci hanno scaldato con incitamenti e incoraggiamenti continui.
Luciano Bottarelli