La Milano Marathon del giovane Luca

“Ma così giovane? Sei proprio sicuro di volerla fare?” Sono queste le parole che mi sono sentito dire ogniqualvolta dicevo che avrei corso la Maratona di Milano

“Ma così giovane? Sei proprio sicuro di volerla fare?” Sono queste le parole che mi sono sentito dire ogniqualvolta dicevo che avrei corso la Maratona di Milano. Io con un pizzico di presunzione annuivo orgogliosamente. Solo ora capisco del perché di quelle domande. La maratona non è una semplice gara domenicale. La maratona è una bellissima avventura che ti sa dare molto, ma in cambio vuole altrettanto, con tanto di interessi da usuraio. Pochi dell’Euroatletica sanno chi sono e mi conoscono (Luca Garofalo). Questo perché ho la fortuna di fare l’università e spesso ho orari di allenamento che non combaciano con quelli del centro. Dopo una vita spesa sui campi di calcio, un trapianto di cornea mi ha obbligatoriamente fatto abbandonare il pallone. Da qui l’avvicinamento con la corsa. Con calma verrò allo scoperto. Ma, bando alle ciance.

I NUMERI

1 La mia prima maratona

2 I mesi che sognavo quest’avventura

3 le ore di sonno che in media ho dormito ogni sabato. Questo perché la sera uscivo con la ragazza e gli amici e la mattina la sveglia suonava alle 6 per i lunghi.

3 ore:56 minuti.40 secondi il tempo finale

4 Dopo la mezza di Monza, Mezza delle Groane e Trofeo Montestella, questa è la mia quarta gara

12 Settimane di preparazione

23 anni compiuti a gennaio. Come regalo di compleanno mi sono fatto regalare da mia sorella gemella questa corsa. (Mannaggia a me)

123 I santi che ho visto dal 30° Km fino alla fine, senza contare il bue e l’asinello

850 I km che ho corso in questi mesi per arrivare pronto

1000 Volte orgoglioso di me stesso nonostante avessi un obbiettivo di 3 ore:30 minuti.

LA GARA

Ripensando alla “disfatta” di oggi, non ci metto molto a capire il mio errore. Sono partito troppo forte! Primi 10 Km ad una media di 4’50”, passaggio alla mezza in 1:43 minuti (real time). Aver trovato gli amici dell’euroatletica al 21°Km mi ha iniettato una buona dose di energia ma al 30°Km ho avuto il dis-piacere di conoscere il Signor Muro. Sono stati i 12 Km più lunghi della mia giovane vita. Un’agonia che non avevo mai provato, nella seppure breve, mia carriera podistica. Niente crampi, ma tanta stanchezza. La testa oggi mi ha abbandonato. Solo ora mi accorgo di aver preteso troppo! Ma non importa, gli errori si fanno per non essere ripetuti. Oggi sono consapevole di aver imparato la lezione (per un po’ non voglio sentir parlare di maratone).

CONCLUSIONI

L’ho già scritto che comunque sia andata sono felice? Beh , in ogni caso lo ripeto.. Sono CONTENTO! All’arrivo mi sono persino emozionato, neanche avessi vinto io. Mi ha colpito lo spirito di solidarietà tra gli Euroatleti. Tutti quelli che mi hanno visto arrancare hanno speso fiato per incoraggiarmi a non mollare, a tenere duro.  Volevo anche aggiungere un enorme grazie al coach Felice, sempre pronto a rispondere alle mie domande e ai mille dubbi. Adesso mi concentrerò sicuramente su gare più brevi, mettendoci la solita voglia di migliorarmi.

THE BEST IS YET TO COME

Luca