E’ venerdì 26 giugno, avevo controllato il percorso la sera prima per verificare bene quale strada percorrere tra i campeggi della Foce, attraversato il canale in fondo a Marina di Campo, alla ricerca del sentiero 48 in direzione della spiaggia di Fonza. Anche questa volta il percorso è legato alle vicende della seconda guerra mondiale, allorquando il comando alleato decise di conquistare l’isola d’Elba per controllare il traffico navale del Tirreno. Le truppe da sbarco partirono nel giugno del ’44 dalle basi in Corsica appoggiate dalla marina americana, ma, sottostimando le forza italo tedesche presenti sull’isola, il primo tentativo di sbarco dei fucilieri Senegalesi fu respinta in modo sanguinoso sulla spiaggia di Marina di Campo completamente minata. L’ondata successiva cercò allora di aggirare il nemico con successo sbarcando proprio sulla spiaggia di Fonza.
Ma torniamo all’oggi, mi sveglio presto, sono le 6:00, e, dopo poco, sono pronto ad uscire lungo la ciclabile che porta verso la zona Foce. Il sole ancora non è salito, nascosto a est dal crinale che unisce i 377 metri del Monte Tambone al Monte Fonza più a sud, e la temperatura è piacevole. Procedo quindi tra i campeggi prendendo l’unica strada che comincia a salire e, dopo qualche tornante, l’asfalto terminando e comincia lo sterrato.
Marina di Campo dorme ancora:
procedo ancora per circa un chilometro fino a quando mi fermo per inquadrare ed avvicinare al massimo l’isola di Monte Cristo che si scorge da lontano.
Lo sterrato prosegue con qualche lieve pendenza lunga la costa mentre tutt’intorno è silenzio. Dopo qualche altro centinaio di metri termina la strada e inizia un sentiero che tra sassi, ripide salite ed, altrettanto ripide discese, segue l’andamento della costa. E’ il tratto iniziale del sentiero 48 che procede nella tipica macchia mediterranea bassa, dove, tra corbezzoli, mirto e tante altre specie vi è una preponderante vegetazione di rosmarino che da anche il nome al sentiero.
Seguo attento i segnali bianchi e rossi per non perdere le tracce della via da percorrere, procedo con una certa fatica lungo le ripide salite e, con ancor più attenzione, lungo le discese fino ad arrivare il vista della spiaggia di Fonza, meta della breve corsa, dopo circa 3 chilometri.
Raggiunta la spiaggia mi rammarico un po’ di non poter proseguire lungo il versante successivo e tornare facendo un anello ben più lungo, quindi ripercorro la via a ritroso. Dopo circa un chilometro incontro una ragazza straniera che percorre il sentiero in senso opposto e ritorno a Marina di Campo dove, tra i campeggi, domina un profumo di cornetti e brioche segno imminente della sveglia che si avvicina per tutti.
Marco Mariani