QUATTRO MARATONISTI IN GONDOLETA…
Pianeta Terra, Europa, Italia, Lombardia,
Paderno Dugnano…, Corre l’anno 2015, E’la mattina di Natale,
tre case diverse, tre uomini diversi, un’unica passione: la corsa…all’ultimo bicchiere… no si scherza – non troppo – è la passione per la corsa, il running, il maratonismo insomma.
E’la mattina di Natale si diceva, i tre uomini ricevono contemporaneamente la stessa busta, è il loro regalo di Natale.
Silvio, in pigiama di Superman (il suo eroe che lo segue anche nella pratica del maratonismo),
Michele, in pigiama della Juve (la fede anche quando si dorme),
Stefano, in pigiam…. Ah no lui non lo usa il pigiama.
I tre uomini aprono la stessa busta, il contenuto è lo stesso: Venice Marathon 2016.
Si sembra ieri che inaspettata arriva in regalo la Maratona di Venezia ed ora è già alle nostre spalle.
I tre uomini si muovono subito, prima di Carnevale 2016 sono già iscritti, hotel prenotato e strutturato il programma di viaggio.
Nel corso dei mesi si aggiunge al gruppo dei “lagunari” il socio Roberto Minini che alla grande si conquista ben presto un posto tra i “maratonisti” a suon di: “gareggiare è bello ma partecipare con gli amici non ha prezzo”, “sudare per un traguardo è appagante ma reintegrare con una mangiata in compagnia non ha prezzo”, “battere il 5 ai bambini durante la maratona è emozionante ma vedere i tuoi cari sul traguardo non ha prezzo”, per tutto il resto c’è il Chianti.
Iniziano quindi ad allenarsi, … in tutti i sensi: ad ogni lungo abbinare un pieno di carboidrati; ad ogni integratore liquido abbinare un vino doc e così via…
Se a Reggio Emilia il debuttante è il Silvio qui a Venezia il debutto è per Roberto che – in pieno stile Minini – non trascura nessun particolare durante la preparazione:
seduta di lungo: calze abbinate al booster che a sua volta sono abbinati ai pantaloncini che a sua volta sono abbinati all’intimo tecnico che a sua volta è abbinato al colore della scarpa ecc. ecc.
per Michele, Stefano e Silvio maratonisti della prima ora, che si vestono con quello che trovano disponibile evitando appositamente lo specchio il ritrovo per un allenamento con Roberto è sempre una scoperta: che colore avranno le scarpe? E la maglietta quindi:
Michele trova la scusa di allenarsi a ritmi più alti e salta gli allenamenti lunghi insieme; Silvio trova la scusa di abitare lontano e che arriverebbe al ritrovo già stanco. Solo Stefano da buon “Capo Maratonista” noncurante del confronto svolge regolarmente l’allenamento lungo in compagnia del modello Roberto.
Ogni tanto nei tanti sabato e/o Domenica di sedute lunghe al Michele capita di incrociare il duo di cui sopra: riconoscibilissimi sia da dietro che davanti: Roberto compassato, in ordine senza un filo di sudore, maglietta perfettamente in linea con la calza e la scarpa; Stefano beh Stefano dà tutti i liquidi che ha anche in allenamento: diventa difficile decifrare il colore originario della maglietta e dei tubolari ma incrociarli è sempre bello.
Per evitare di sfigurare Stefano decide di optare per allenamenti in primissima mattina,,, quando è ancora buio così evitiamo il confronto.
Ma una cosa è sicura, Roberto è ligissimo al programma e soprattutto conosce perfettamente quello che vuole e deve fare per portare in porto – scusate – in laguna la sua prima Maratona.
E così in meno che non si dica, tra una sfilata e l’altra, una gara di contorno e l’altra arriviamo all’ultima settimana. Tutto è pronto, mi riferisco naturalmente al posto dove andare a cena, a come muoversi per Venezia e se avanza tempo prepariamo anche gli attrezzi del mestiere utili per la gara che pare sarà domenica mattina da un punto ignoto accanto al Brenta….
È così alle 16.45 precise di venerdì 21 ottobre il gruppo Maratonisti Tour parte.
Il Michele vince all’andata la compagnia di Blaise, Francesco Masatti e Giorgio Vacca. Viaggio esaltante ed istruttivo: ho testato il grado di sopportazione dell’apparato aurecolare oltre a scoprire le versioni più diverse delle canzoni Rap del momento.
Arrivano comunque a Mestre in perfetto orario ed in tempo x andare a cena naturalmente e dopo qualche giro in cerchio in Zona ZTL, un passaggio a vuoto in zona pedonale trovano l’Hotel.
Poco dopo sono beatamente seduti in una tranquilla osteria veneta in cui si materializza la prima brocca di un gustoso liquido che pare chiamino “Prosecco” oltre a diversi assaggi di Baccalà, gamberi, denominati “cicchetti”, tutto molto maratonista. Bene si stanno preparando alla gara.
Alla lista dei maratonisti partenti manca il modello Roberto in arrivo la mattina dopo. Mancano – ma solo fisicamente – anche gli altri Maratonisti Roby Villa e Marco Mauretto, la loro presenza spirituale li accompagna per tutta la trasferta e non manca occasione – soprattutto tra un brindisi e l’altro – per ricordarsi anche di loro. Insomma anche se non ci sono ci sono…
Per loro maratonisti professionisti seri è importante concentrarsi sulla gara, conoscere tutti i dettagli del percorso, visitare l’Expo, chiedere informazioni sulla corsa, vedere tutti gli aspetti tecnici ed infatti:
sabato 22 ottobre:
ore 7.30 colazione
ore 8,05 fuori Hotel pronti per andare all’Expo;
ore 8,15 approfittiamo del passaggio di un ragazzo di Proaction
ore 8,22 presenti al Parco Giuliano pronti ad entrare ( stanno ancora montando gli stand….)
ore 9,00 aprono l’Expo;
ore 9,03 Pettorale ritirato;
ore 9, 10 fuori dall’Expo ( compreso l’acquisto di manicotti tecnicissimi da parte del Silvio).
Bene i Maratonisti scrivono un altro record al loro Palmares: meno di 10 minuti x ritiro pettorale e visita Expo.
E’ una giornata bellissima, un sole splendido. Le loro famiglie sono già pronte con figli già colazionati e vestiti. Bene si parte x la visita a Venezia che prevede: autobus fino a Venezia, Vaporetto x giro in laguna, fermata a San Marco.
Beh ogni maratoneta che si rispetti il giorno prima della Maratona si muove lentamente, si riposa, cammina con attenzione.
Il maratonista famiglia munito no: non spreca tempo, cammina a circa 5/6 al km, visita il visitabile e cerca di non perdere nessun membro della famiglia soprattutto se deve fare tutto questo in mezzo a migliaia di visitatori.
Venezia e Piazza San Marco li accolgono con una luce meravigliosa e decidono di visitare San Marco, cosa non semplicissima con i bambini (grande aiuto dalla capacità oratoria di maestra Elisa che intrattiene i bambini con spiegazioni e aneddoti) ma comunque tutto fila liscio riuscendo a mantenere una buona media: un avvertimento ogni 3 minuti e un rimprovero ogni 5.
Ben presto li raggiunge il buon Roberto e famiglia; sono al completo un’allegra brigata di 15 persone.
Dopo una pausa pranzo riprendono velocemente la loro passeggiata/allenamento alla stessa media di 5/6 minuti a km. Si fermano al ristoro per un gelato ma rientrano puntuali in Hotel giusto il tempo di una doccia, un breve riposo e via per un'altra cena (fa parte della preparazione ed allenamento).
Cenano tutti insieme in una trattoria nei pressi dell’Hotel chiamata “il Buso” ed in effetti la via per arrivarci è veramente un buco e lo trovano solo al terzo giro.
Qui affrontano un altro liquido chiamato “Merlot” che servono solo in bottiglie da 1,5 litri accompagnato da un altro pieno di pasta ed antipasti vari.
Faccio notare che parlano, scherzano, condividono di tutto tranne che della gara; l’unico richiamo arrivata da Silvio che a scadenze regolari ricorda al gruppo quante ore mancano alla partenza.
Anche questa serena serata sta volgendo al termine ma prima di salutarsi per la notte si stringono intorno al cellulare di Silvio x vedere (intravedere più che altro) la partita Milan-Juve. Tra uno sfottò, una parata di Donnarumma, un gol annullato finisce il primo tempo e decidono di darsi la buona notte ricordando che il giorno dopo hanno una maratona. Vero andate a preparare la sacca.
Domenica 23 ottobre, Ore 6,20 sono a colazione e già pronti per muoversi.
Il tempo per la fase di evacuazione e via verso le navette che li porteranno in questo luogo chiamato Stra da dove partiranno.
Roberto nel salire sulla navetta appare bello tonico, con un balzo occupa tra centinaia di corridori un posto e riescono a fare il viaggio comodamente seduti al contrario di altri meno fortunati costretti a viaggiare in piedi e pressati.
Arrivano a Stra, la location è affascinante, da una parte una splendida Villa ed il suo Parco e dall’altra il fiume. Loro si accomodano nel tendone e con calma preparano le loro armi:
il Silvio: maglia termica intima rigorosamente di Superman abbinata a boxer tecnico rosso, spettacolare.
Il Michele: tutto in nero con una nota di colore nelle scarpe;
lo Stefano: nella sua tenuta solita e fascia da combattimento in testa il tutto condito da creme, creme creme….;
il Roberto: beh Roberto è da foto e lo mandano avanti x fare bella figura estetica.
Si avvicinano alle gabbie e per un attimo si fanno seri x salutarsi e darsi l’ultimo incoraggiamento ed arrivederci al traguardo.
Quando entrano nelle gabbie mancano più di 40 minuti. Passano abbastanza in fretta, non fa molto freddo e si respira un aria internazionale (oltre all’odore di varie creme, saranno quelle di Stefano).
Parte l’inno e partiamo anche noi.
Per il Michele è stata una gara regolare e ben gestita almeno fino alla fine del Parco San Giuliano (31° km), da lì il ritmo è un po' calato, il lungo Ponte della Libertà e l’ingresso in Venezia non aiutano a tenere il ritmo precedente e lo scontro anche a livello psicologico si fa sentire. E così si arriva ai famosi ponti dei 2 km finali un po' svuotati (parlo per il Michele) ma si resiste guardando la laguna ed attraversando la folla in Piazza San Marco. L’ultimo ponte in ogni caso è emozionantissimo, come sempre cerca con lo sguardo Marinella e Blaise e li vede proprio quasi al traguardo attraverso le transenne, arriva anche come sempre il grido di incitamento della Terry, immancabile e rassicurante. E’ finita. Deve fare ancora circa 500 mt. Per recuperare la sacca, cambiarsi alla meglio e raggiungere i nostri famigliari. Lì decide, lo voleva proprio, aspettare gli altri compagni Maratonisti x abbracciarsi tutti insieme e congratularsi per un’altra tappa finita.
A poco a poco arrivano anche Stefano, Roberto e Silvio. Al Michele questo momento è sempre toccante quando si abbracciano tutti insieme, forse xchè non parlano di tempi, di fatica ma si abbracciano e si congratulano e basta. Grande spirito maratonista.
Per chiudere alla grande (le gambe ringraziano) decidono di rientrare in barca taxi, da siori e divi del cinema. Giusta scelta.
E’ il momento delle foto, delle risate sulle loro facce stanche. Si sono tutti stanchi ma contenti e felici per essere qui su una barca a Venezia tutti insieme con le loro mogli e figli a ridere e scherzare. Il risultato? Può aspettare, il brindisi a cena no quello non aspetta.
Buone corse a tutti.