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Trailaghi XL, prima “lunga” di quest’anno! Km 54,5 con un dislivello positivo di 2290 m.

14 Aprile 2019

TRAILAGHI XL

Trailaghi XL, prima “lunga” di quest’anno! Km 54,5 con un dislivello positivo di 2290 m. partenza/arrivo da Chiaverano (To). Piccolo comune piemontese situato all’estremo limite settentrionale del Canavese nel grande anfiteatro morenico della Serra di Ivrea, circondato da laghi, da tanto verde e boschi.

L’organizzazione dell’evento ha predisposto oltre la “lunga” di km 54,5 altre due più “corte”: il Trail dei Mirtilli km 28,5 e il Trail Classic km 26 da correre a coppie. Il tracciato del Trailaghi XL non è altro che la somma dei due anelli dei Mirtilli e Classic; in partenza abbiamo corso sull’anello basso dei laghi, dei Mirtilli e in seconda battuta l’anello alto dei boschi, del Classic.

Le condizioni dei sentieri e meteorologiche non potevano essere peggiori per questo Trail, non è mancato proprio nulla: acqua, vento, sole, grandine in abbondanza, ancora tanta acqua e infine, per avere qualche difficoltà in più, tanto fango.

La partenza della “lunga”, prima gara della giornata, è prevista per le ore 7:30, sulla linea di partenza, “cippati”, siamo in circa 140 Spiriti Liberi in attesa del via. Un po’ bagnati per la pioggia appena caduta con i piedi in ammollo sull’erba fradicia di acqua, siamo esposti a raffiche di vento che non danno tregua. Il via viene dato all’ora prevista, la massa degli atleti si muove molto rapida, per sfuggire al vento, nel tratto erboso prima e poi nel tratto asfaltato lungo le vie del paese: in questa occasione si cerca di liberare le scarpe dal fango accumulato . Fuori dall’abitato si sale verso il roccione Albagna, con un traverso verso il Monte si scorge il primo lago. Il vento è calato d’intensità e il sole fa timidamente capolino tra i rami degl’alberi. L’anello dei Mirtilli sarebbe un percorso molto scorrevole se non ci fosse tanto fango e radici esposte molto scivolose. I chilometri volano, pure i pensieri negativi s’allontanano, quello che cerco di fare mio è il bello di questi posti: il verde, i boschi, i laghi che si susseguono, il sole che finalmente scalda, il rumore della natura. Verso la fine dell’anello basso dei laghi, vengo raggiunto dai primi due atleti in gara per il Trail dei Mirtilli, chiedono il passo, saltellando come stambecchi, scompaiono dalla vista veloci come fulmini. Al termine del primo anello si transita nei pressi dell’arrivo e per raggiungere l’inizio del secondo anello veniamo deviati da un nutrito gruppo di volontari attenti anche al colore del pettorale, diverso per ogni gara, verso la montagna che sovrasta. Appena superato il 30° km, mi accorgo che la situazione meteorologica si sta evolvendo negativamente, tra gli alberi, ancora molto spogli, nubi grevi s’addensano in modo vorticoso, sembrano rotolare: si sta mettendo male. Pensieroso per il meteo ostile forzo in salita sulla Via delle Alpi (zona antenne) e senza accorgermi raggiungo un atleta che corre in simbiosi col cane, scambio alcune battute ed elogio il cane che dimostra un amore sviscerato nei suoi confronti. La salita sembra infinita, lasciato lo Spirito Libero e il suo cane raggiungo, dopo qualche km, una ragazza che appena l’avvicino mi chiede subito se ho disponibilità di un Oki antinfiammatorio “Ho dolore al ginocchio destro”. L’ho confortata facendole presente che alla fine della salita, ormai imminente, c’è un ristoro e lì avrebbe ricevuto il possibile aiuto. Ho cercato di stare con lei ma dopo una decina di metri mi ha scaricato, “Fai pure il tuo passo! Non sono in fin di vita, arriverò alla meta”. Un po’ disorientato per l’accaduto riprendo con vigore a salire per quel poco che manca alla cima Croce Serra (36°km), ristoro abbondante e tra la pioggia che comincia a cadere seguo l’alta Via Morenica verso la Via dei Mirtilli, un lungo traverso leggermente in discesa di una quindicina di km. Non c’è più orizzonte, solo il vorticare di nubi, fittissimi nastri d’acqua congiungono le nubi alla terra rigando d’argento il cielo. Il rumore diventa assordante le gocce d’acqua si trasformano, in breve, in grandine. Mi guardo attorno per vedere se nelle vicinanze c’è qualche Spirito Libero per proseguire insieme ma con la scarsa visibilità non scorgo alcuno, risolvo di correre più veloce possibile stando molto attento a non sbagliare percorso. Il sentiero dell’Alta Via e quella dei Mirtilli fortunatamente, anche se la grandine tormenta la parte scoperta delle gambe, è molto corribile e priva di fango. Alla fine della discesa infinita inizia l’ultima salita verso l’Avel (50° km), con questa salita mani e corpo si riscaldano un poco e poi giù discesa ripida, super fangosa, verso l’arrivo. Chiudo l’avventura in 7h e 52minuti – 82°assoluto su 128 arrivati – 7 i ritirati.

Bella gara e bei posti da correre e vedere con un meteo più clemente.

Luciano Bottarelli

 

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